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Introduzione all’astronomia – parte 2

Introduzione all’astronomia – parte 2

I filtri. Perché usare un filtro astronomico?

Perché l’uso di un filtro può incrementare notevolmente la capacità dell’occhio umano di percepire piccoli dettagli, sia nell’osservazione del Sistema Solare che del cielo profondo (deep sky).
I filtri funzionano bloccando determinate lunghezze d’onda dello spettro visibile e facendo conseguentemente risaltare le altre. I filtri colorati dicono immediatamente quali parti dello spettro riflettono e quali trasmettono; i cosiddetti filtri nebulari e quelli per l’inquinamento luminoso sono molto selettivi, e trasmettono solo ristrettissime bande centrate su determinate lunghezze d’onda (per questi, è bene fare riferimento alle specifiche fornite per ciascun tipo dalla casa costruttrice).

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Introduzione all’astronomia – parte 1

Stellarium

Introduzione all’astronomia – parte 1

Consigli pratici per iniziare con l’astronomia.

Chi si avvicina per la prima volta all’astronomia non può pretendere di iniziare subito ad usare un telescopio, per giunta di grande diametro, perché non saprebbe dove puntarlo, ovviamente esistono attualmente anche telescopi amatoriali a puntamento automatico. Il mio consiglio è quello di cominciare ad osservare il cielo senza strumenti, cioè ad occhio nudo, magari con l’ausilio di mappe stellari o di un astrolabio. Bisogna procurarsi delle mappe stellari, raffiguranti le costellazioni (se ne trovano a volte nelle tavole colorate di dizionari, vocabolari ed atlanti, o in alcune riviste scientifiche, altrimenti si possono comprare in cartolibreria, oppure potete richiederci gratuitamente le mappe stellari che volete) per imparare a riconoscere la forma delle costellazioni visibili dal nostro emisfero e i nomi delle stelle che le compongono (ciò sarà estremamente utile sia per puntare un oggetto, ammasso, nebulosa, galassia, con la tecnica dello star-hopping, cioè saltando da una stella all’altra, senza inserire le coordinate dello stesso, sia per usare le stesse come punti di riferimento dovendo dare delle indicazioni. Basti pensare che l’eventuale e straordinaria visione di un bolide è istantanea e un bravo osservatore dovrà sapere orientarsi bene nel cielo al fine di dare le esatte coordinate del punto d’inizio e di fine del percorso e di segnalare tutto alla Sezione Meteore dell’UAI.Insomma bisogna familiarizzare con le costellazioni se abbiamo seriamente intenzione di approfondire questa materia. Generalmente non mi sento di consigliare l’utilizzo da parte del neofita di un primo telescopio che abbia già un sistema di puntamento automatico. Usandone uno infatti non ci si potrebbe allenare a conoscere il cielo.

Se è vero che sbagliando si impara, usando un computer che ti punta automaticamente Giove, M13 o M4, non ci sarebbe più il vantaggio di imparare dai propri errori. Il mio appello quindi è quello di poter usufruire di uno strumento, anche semplice, di piccolo diametro, perché vi posso assicurare che è grande la soddisfazione quando si riesce a puntare un piccolo ammasso, disperso tra le stelle, dopo averlo cercato tra uno sguardo alla cartina e uno all’oculare.

Io credo che un telescopio computerizzato competa solo a chi ha già una certa esperienza con i telescopi e con il cielo. Le nuove tecnologie tuttavia sono molto utili agli astrofili, anche alle prime armi. Esistono infatti molti programmi elettronici per PC, che consentono di simulare l’aspetto del cielo, secondo una certa data e in un certo luogo. Questi programmi, di cui ci occuperemo successivamente in un’apposita sezione, permettono anche di stampare mappe stellari che così possono utilmente essere usate “sul campo”.

L’osservazione al telescopio va preparata prima, con calma. Se si deve trasportare lo strumento da un ambiente interno caldo verso l’esterno, soprattutto nelle stagioni fredde, lo sbalzo di temperatura potrebbe impedire di utilizzarlo per diversi minuti (anche 30 o più) nei quali è necessario un adattamento. Durante questo periodo sarà bene che prepariate tutto l’occorrente per le osservazioni (accessori, taccuino, matite, oculari, filtri) e allo stazionamento del telescopio. Anche i nostri occhi hanno bisogno di adattarsi alle condizioni di buio e sono necessari circa 15 minuti. Così, per scrivere o consultare una mappa, sarà bene munirsi di una luce rossa (andrà benissimo una torcia tascabile provvista di una plastica trasparente di colore rosso, tipo quella che avvolge le caramelle, posta davanti). La luce rossa infatti ha poco effetto sulla desensibilizzazione dell’occhio. La luce rossa è anche usata dai fotografi che sviluppano i rullini nei laboratori fotografici, per non rovinare gli stessi dopo esposizione alla luce “bianca”.

Un altro consiglio, certamente da non sottovalutare, è quello di leggere quante più cose possibile sull’astronomia, solo così si può veramente imparare. Comprate almeno una rivista mensile di astronomia (ne esistono diverse italiane, per non parlare di quelle in lingua inglese) affinché possiate essere sempre aggiornati sui fenomeni principali e gli eventi del mese in corso, oltre che sull’uscita di nuovi modelli, la spiegazione di tecniche d’osservazione ecc. Se avete la possibilità di utilizzare spesso internet, potete aderire alle più importanti ML (Mailing List) in cui i partecipanti si scambiano messaggi tramite email oppure potete partecipare alle attività di forum specializzati come trekportal.it/coelestis oppure forum.astrofili.org.
Ma in fin dei conti è bello condividere la propria passione anche con altri, per questo vi consiglio di contattare l’associazione di astrofili più vicina a casa vostra, in modo tale da poter partecipare ad eventi e manifestazioni, oltre che naturalmente ad osservazioni di gruppo organizzate periodicamente per scambiarsi quante più notizie ed esperienze possibile, ecco l’elenco delle Associazioni astronomiche della Regione Lazio.

Cose da evitare nella pratica:

  • L’osservazione dalla finestra –> a causa delle correnti d’aria, per la differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno o per la presenza di termosifoni;
  • L’osservazione di stelle prossime, nella visuale, alle sommità calde dei tetti –> a causa dei moti ascenzionali di aria calda, per il riscaldamento;
  • L’osservazione di stelle basse sull’orizzonte –> a causa della turbolenza atmosferica;
  • L’osservazione durante le notti di Luna Piena –> il suo chiarore che si estende fino all’orizzonte nasconde numerosi oggetti di debole luminosità;
  • L’osservazione nelle vicinanze di alberi di pini o similari, per non rovinare la superficie delle lenti o degli specchi con la resina;
  • Toccare con le dita la superficie delle ottiche e degli oculari;
  • Durante l’osservazione, i riflessi di luce dell’oculare causati da sorgenti esterne quali lampioni, automobili.

I software astronomici da installare nel proprio pc.

Consigliamo a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta all’astronomia, di scaricare e installare gratuitamente due splendidi software astronomici, detti Planetari, perché consentono di visualizzare sullo schermo il cielo sopra le nostre teste, ad ogni momento dell’anno e ad ogni ora.
I nostri planetari preferiti sono senz’altro:
1) Stellarium 0.11.4 (http://www.stellarium.org/it/) Stellarium è un planetario gratuito Open Source per il vostro computer. Mostra un cielo realistico in 3D proprio come si vedrebbe a occhio nudo, con un binocolo o un telescopio.
Stellarium

Stellarium2) Cartes du Ciel (Sky Charts) V3, visita il sito: http://www.ap-i.net/skychart/

Cartes du Ciel
3) In alternativa, è disponibile anche la versione precedente (stabile) di Cartes du Ciel, cioè la 2.76, scaricabile da qui: http://www.stargazing.net/astropc/download.html

SkyChart 2.76A tal proposito consiglio di leggere l’interessante articolo Osservare il cielo con Cartes du Ciel.