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Osservazione Cometa 2001 Q4 NEAT

Osservazione Cometa 2001 Q4 NEAT

Collepardo (FR), 17/05/2004

Già nei giorni scorsi ho potuto ammirare questa cometa visibile a occhio nudo (anche se non appariscente come si prevedeva) ma in condizioni di cielo mai buone.

Questa sera il cielo si presenta eccezionalmente trasparente per cui percorro i 38 Km che mi separano dalla postazione  nella certezza del risultato.

Ma appena arrivato si presenta un grave imprevisto: vento forte che rende di fatto impossibile l’osservazione e la fotografia. Non intendo arrendermi proprio ora così trovo un angolo ben riparato dal vento ma con poco cielo libero dal quale la cometa si vede solo perché ormai è abbastanza alta sull’orizzonte poco lontano da M44.

Prendo il mio Celestar 8 in braccio per percorrere decine di metri e scalini tra le raffiche di vento!

Rapidamente lo staziono per poter fotografare in parallelo: poiché il nord è coperto dalla casa utilizzo il sud di cui conosco comunque la posizione esatta.

Per fotografare monto sul piggyback la Yashica FX3 Super2000 col suo obiettivo da 50mm f1,9 chiuso a f2,8 per ridurre la vignettatura.

Mi accorgo che la cometa non è inquadrabile al meglio così sposto il telescopio di un metro e mezzo.

Finalmente eseguo la posa di 4 minuti (22:17:10-22:21:10 Ora Estiva) inseguendo il falso nucleo sfocato con oculare  P 7,5 mm (quasi senza correggere). Eseguo una seconda foto da 2 m 01s (22:23:15-22:25:16 Ora Estiva). La pellicola è una Kodak Ultra 400

Osservo la cometa con l’ingrandimento più basso (81X tramite l’SMA 25). C’è una tenue coda di polveri aperta a ventaglio (90°) composta essenzialmente di due parti sottili che puntano una a SSW e l’altra (più netta) a WNW.

La coda di gas, come accade di solito con strumenti a lunga focale, è pressoché invisibile; invece al cercatore 6*30 appare lunga 2° e punta in direzione di Giove. A occhio nudo è appena visibile con visione distolta e lunga appena 1°.

In fotografia, specie quella da 4 minuti, invece la coda di ioni raggiunge i 10° di lunghezza!

Al telescopio la chioma è allungata in direzione della coda di ioni (5*7) mentre il falso nucleo appare meno puntiforme dei giorni scorsi.
Prima di togliere il telescopio faccio una foto al Leone e Giove con la stessa tecnica delle precedenti ma con posa di 6m (23:00:00-23:06:00 ora estiva).

 Cometa C/2001 Q4 NEAT

Cometa C/2001 Q4 NEAT

Giove nella costellazione del Leone

Giove nella costellazione del Leone

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Cometa Linear S4 dall’Osservatorio Astronomico di Campo Catino

Cometa Linear S4 dall’Osservatorio Astronomico di Campo Catino

Loc. Colle Pannunzio, Guarcino (FR), 21/07/2000

Stasera è previsto il massimo di luminosità per la cometa Linear S4, e prevedo che come sempre soprattutto quando ci sono eventi astronomici particolari, l’osservatorio di Campo Catino sarà pieno di curiosi ed appassionati. Andiamo a dare una mano.
Arrivo alle ore 20:15 TMEC, è presente solo un gruppo di gente che assiste ad una lezione teorica all’interno della cupola dell’osservatorio che ospita il grande riflettore da 80 cm. Nel piazzale antistante l’osservatorio sono stati piazzati strumenti come il Dobson da 30 cm motorizzato, un riflettore da 20 cm ed infine un binocolo 20X80.
Nel binocolo che possiede un largo campo e un piccolo ingrandimento, la cometa appare come un astro chiomato di piccole dimensioni che ha una luce diffusa e nebulare e si trova vicino una stella.
In una campo, prossimo al suddetto piazzale ci sono altri strumenti: ben due C8 (SC da 20 cm), un riflettore da 8″, un binocolo 20X80. C’è chi punta la cometa prossima a nascondersi dietro la montagna, chi inquadra vaste regioni della Via Lattea, chi risolve qualche stella doppia come la bellissima Albireo nel Cigno o Mizar dell’Orsa Maggiore. Io ho il compito di illustrare alla gente le principali costellazioni del cielo estivo e faccio notare come sulla Via Lattea si staglino vaste zone scure di polveri, che sotto questo cielo bellissimo e terso sono ben riconoscibili.
Osservando la cometa a 161X nel C8 di Ugo Tagliaferri, finalmente posso dire che questa cometa è molto carina; essa presenta una grande chioma che sovrasta, per dimensioni e luminosità, la coda, all’inizio del mese ben più estesa ed appariscente, nonostante la cometa fosse più lontana dal perielio oltre che dalla Terra.
Il cielo di Campo Catino stasera è splendido. La magnitudine limite allo zenit ha superato tranquillamente la +6.0. La Via Lattea solca grandiosamente le nostre teste, mentre si possono apprezzare ad occhio nudo M16, M17 oltre M24,  M8 e anche M7 con il vicino M6. Nell’Ercole riesco ad osservare ad occhio nudo anche il grandioso M13, l’ammasso globulare della nostra galassia più grande e luminoso, visibile dal nostro emisfero boreale.

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Massimo attività solare – 13 luglio 2000

Massimo attività solare – 13 luglio 2000

Frosinone (FR) 13/07/2000

Ore 10:25 TMEC inizio ad osservare il Sole, usando l’attrezzatura che mi ero procurato lo scorso 11/08/1999 in occasione dell’eclissi parziale di sole. Indossando quindi gli occhialini di Nuovo Orione in aggiunta ai miei occhiali da sole (quando si osserva il Sole la prudenza non è mai troppa!) ho osservato la nostra stella alta il cielo, ho subito notato una grande macchia nera, molto vistosa e scura che si impone sulla superficie solare. Ho intenzione di scattare anche delle foto tramite il mio telescopio rifrattore da 12 cm di diametro, provvisto di riduttore a 5.5 cm in aggiunta ad un filtro solare autocostruito posto davanti l’obiettivo. Con tale configurazione e la mia fotocamera Yashica al fuoco diretto (purtroppo ancora senza anello T2) ho cercato di mettere a fuoco ma ho trovato qualche difficoltà per via del vetro smerigliato ed opaco della mia reflex, fino a quando sono riuscito a risolvere quella grande macchia solare in 4 macchie più piccole ravvicinate. La posizione  per me è piuttosto scomoda, dal momento che il Sole è molto alto in cielo. Decido così di fotografare il Sole oggi pomeriggio quando esso sarà più basso sull’orizzonte.

Ore 15:52 TMEC. La grande macchia solare è ancora presente ma si è spostata verso ovest rispetto alla posizione in cui l’ho osservata stamane. Nel frattempo si è resa visibile anche un’altra macchia, più piccola, sul bordo orientale. Al fuoco diretto del telescopio, noto che il grande gruppo di macchie è formato esattamente da 5 singole componenti.

Ore 15:54 TMEC scatto una foto al fuoco diretto del telescopio, con posa di 1/1000 sec. con non poche difficoltà, non avendo a disposizione il raccordo per il telescopio.

Ore 16:33 fino alle ore 16:38 TMEC, osservo il Sole a 40X al fine di disegnare tutti i particolari notati. Il disegno ottenuto è sotto riportato.

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Osservazione Cometa Linear S4 dell’8 luglio 2000

Frosinone (FR), 08/07/2000

Osservatori: Giovanni Pagliuca e Mario Esposito

Ore 23:00 TMEC iniziamo l’osservazione del cielo. Bassa verso ovest è presente la Luna (primo quarto) che puntiamo per qualche minuto a 40X con l’Antares Callisto, aspettando così che tramonti, anche perché ci sono delle nuvole in cielo molto luminose per via della Luna.
Comincio poi una slide degli oggetti più belli da me osservati nei giorni scorsi: trattasi di M8, M24, M25, M22, M17, M16, M11; ed in più anche qualche stella doppia come gamma Del e 15 Aql.

Ore 23:50 TMEC individuo la mia seconda cometa, dopo la celeberrima Hale-Bopp. Infatti la C/1999 S4 LINEAR si trova nel Perseo, esattamente a metà strada tra alfa ed eta Persei, con una magn. visuale di +5.4. A 40X vedo una parte centrale lattiginosa e più luminosa (la chioma) con una coda, a forma vagamente triangolare. A 100X la visione è migliore, non fosse altro per l’ingrandimento maggiore dell’immagine; in particolare la coda è più luminosa.

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Una notte dal cielo luminoso da La Provincia quotidiano

Una notte dal cielo luminoso

Durante la notte tra il 17 e il 18 novembre 1999, come avevo pre-annunciato, si è verificato un evento grandioso, di rara bellezza, nonostante le previsioni meteorologiche sfavorevoli. Infatti, esattamente tra le 00:00 e le 03:00 del 18/11, dal giardino di casa mia, io ed un mio compagno di classe Giovanni Pagliuca, abbiamo potuto assistere alla caduta di circa mezzo migliaio di meteore (stelle cadenti), perché il cielo è stato miracolosamente sgombro da nuvole. All’inizio è facile: “Eccone una!” la disegno su una cartina prestampata, “Eccone un’altra!” disegno anche questa, poiché ho il compito di annotare graficamente tutte le meteore osservate visualmente, ma, mentre sono con gli occhi bassi, ecco Giovanni esclamare: “Mario, ne ho viste tre consecutive, vicine e bellissime verso Orione!!!”, “Le ho perse!”. Il tasso incomincia ad essere sostenuto, e le operazioni diventano più frenetiche. Sono le 02:00 e non si contano più le esclamazioni di stupore, sorpresa, meraviglia ed emozione, alla vista di meteore luminosissime (davvero tante!): “Oddio, cos’ho visto ora! oddio, eccone subito un altra, ancora più bella!” Le cartine, una dopo l’altra, si riempiono subito di decine di meteore; già una cinquantina in poco tempo. Sono le 02:30 circa: arriva il caos, il panico, si perde il lume della ragione; se prima si potevano tranquillamente segnare tutte (o quasi) le scie osservate, ora è praticamente impossibile: tre ‘bolidi’ favolosi consecutivi, nella stessa zona di cielo! Passano i minuti, siamo confusi, spaesati, emozionati; abbandono le cartine, per affidarmi alla ripresa fotografica, che però, pur usando una 28mm (grandangolo), restringe troppo il campo, quindi ci affidiamo alla dea Fortuna; puntiamo il Cane Maggiore (dove erano appena apparsi i tre bolidi consecutivi suddetti, ma passano delle nuvole), il Leone (ne contiamo tante, ma sono di piccola estensione) ed infine l’Orsa Maggiore o Grande Carro: mancano pochi minuti alle 03:00 e il cielo ci dà il “colpo di grazia”, perché ormai siamo nel culmine: sotto la coda dell’Orsa Maggiore (mentre stiamo fotografando) passano, in un minuto, decine di meteore luminosissime e di colore verde smeraldo: “Mi viene da piangere!”, tanta è l’emozione, e succede il finimondo: lampi blu e bolidi colorati, velocissimi e con scie persistenti per qualche secondo, a tutto spiano; uno, poi, tra le nuvole, nel Leone, alla fine del suo tragitto, scoppia dando luogo ad un flash luminoso.

Mario Esposito, 2°C Liceo Ginnasio “Turriziani” – FR

Articolo pubblicato su La Provincia di SABATO 27 NOVEMBRE 1999 Pag.10

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Osservazione Leonidi 1999

Osservazione Leonidi 1999

Frosinone (FR), 17/11/1999

Osservatori: Mario Esposito e Giovanni Pagliuca.

La notte tra il 17 e il 18 novembre 1999, abbiamo vinto una scommessa con noi stessi, grazie al nostro spirito di sacrificio e, se vogliamo, ad un po’ di coraggio, avendo previsioni meteorologiche esplicitamente negative ed essendo stato il cielo tutto il pomeriggio e la sera, a tratti, veramente coperto.

Ore 21:00 TMEC – Mancano ancora 5-6 ore al massimo previsto; come sarà il cielo? Bisogna essere ottimisti o pessimisti? Abbiamo ancora un po’ di tempo. Intanto i preparativi continuano.

Ore 00:00 TMEC –  Finora il cielo è stato nuvoloso, ma ora si sta aprendo. Si vedono le Pleiadi, Giove e la costellazione di Orione: iniziano ufficialmente le osservazioni delle Leonidi 1999.

All’inizio è facile: io ho il compito di segnare le scie delle meteore sulle apposite mappe del cielo che ho stampato, il tasso è nella normalità. Ho già fatto osservazioni del genere in passato (con le Perseidi ad agosto). Giovanni invece con il naso sempre all’insù non si perde neanche una meteora e si incuriosisce sempre di più. Piano piano il tasso comincia ad essere sostenuto, e le operazioni diventano più frenetiche.

Ore 02:00 TMEC – Le esclamazioni di stupore, sorpresa, meraviglia ed emozione non si contano più, alla vista delle meteore di magnitudine negativa (davvero tante!). Le mappe ormai si riempiono subito di decine di meteore.

Ore 02:30 TMEC – per noi è il caos, il panico, perdiamo il lume della ragione; se poche ore fa potevamo tranquillamente segnare tutte (o quasi) le scie osservate, ora è praticamente impossibile: tre bolidi favolosi apparsi l’uno dietro l’altro nella stessa zona di cielo ci hanno dato il colpo di grazia!

Passano i minuti, siamo confusi, spaesati, intimoriti, emozionati; abbandono le cartine, per affidarmi alla fotografia, che però, pur usando una 28mm, ha un campo limitato ad una piccola parte di cielo, quindi speriamo nella fortuna; puntiamo il Cane Maggiore, il Leone (ne contiamo tante, ma sono, logicamente, di piccola estensione, essendo vicine al radiante) ed infine l’Orsa Maggiore.

Ore 02:50 TMEC – Ormai siamo nel culmine: sotto la coda dell’Orsa Maggiore (mentre stiamo fotografando) passano in un minuto decine di meteore luminosissime e di colore verde smeraldo: mi viene da piangere, tanta è l’emozione, e succede il finimondo: lampi blu si susseguono ovunque in cielo, bolidi colorati, velocissimi e con scie persistenti per qualche secondo, che sgorgano da tutte le parti; uno, poi, tra le nuvole, nel Leone, alla fine del suo tragitto, scoppia dando luogo ad un flash luminoso.

Per il gran freddo, abbiamo le dita dei piedi congelati, e le mani non le avvertiamo più, ma va bene così, ne vale la pena, anzi ne è valsa la pena visto che sono le 03:10 TMEC del 18/11 e si è coperto tutto il cielo.