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Mosaico terminatore lunare

Mosaico gigante del terminatore lunare (ultimo quarto) realizzato sommando ben 15 immaginiNOTE TECNICHE:
autore: Mario Esposito
oggetto: Mosaico terminatore lunare all’ultimo quarto
data: 26/08/2005
località : Campocatino, Guarcino (FR)
strumentazione: 25cm f/9 apochromatic refractor + philips toucam pro II – fuoco diretto
note: no filtri. Elaborazione con IRIS 4.33, PSP 7.04, iMERGE 1.2. mosaico di 15 img (ognuna 640X480) ottenute da altrettanti filmati .avi

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La specola del Liceo Ginnasio “N. Turriziani”

La specola del Liceo Ginnasio “N. Turriziani”

Oggi 5giugno 2004 è stata inaugurata la specola del Liceo Ginnasio “N. Turriziani” a Frosinone. Presenti all’evento il Sindaco della Città di Frosinone l’Avv. Domenico Marzi e gli ideatori del progetto. Infatti presiedevano anche il Preside della scuola Prof. Bernardo Donfrancesco, la Prof.ssa Anna Maria Murchio e il direttore dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino l’Avv. Mario Di Sora. L’Osservatorio Astronomico di Campo Catino ha donato alla scuola un telescopio riflettore da 25 cm (a tutti gli effetti uno strumento professionale), che in ogni momento potrà essere usato dagli studenti del Liceo oltre che essere messo a disposizione degli studenti facenti parte degli istituti limitrofi alla città di Frosinone e della cittadinanza, in previsione dell’organizzazione di future serate a tema scientifico aperte al pubblico. L’Osservatorio ha anche provveduto alla costruzione di una struttura permanente a protezione dello stesso.

L’idea di dotare la scuola ciociara di un telescopio importante, nacque la sera del 07/01/2003, durante la quale fu organizzata una lezione dal vivo di astronomia e geografia astronomica, per gli studenti della IIID a.s. 2002/2003, a cui hanno partecipato tra gli altri la Prof.ssa Anna Maria Murchio e la Prof.ssa Lucia Schietroma del corpo docente, oltre che Mario Di Sora, Ugo Tagliaferri e il sottoscritto per conto dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino. Fu ben presto chiaro a tutti la bontà  del cielo e la potenzialità di tale loco osservativo: nonostante il “Turriziani” si trovi al centro della Città di Frosinone gode di un cielo dall’inquinamento luminoso limitato, e questo grazie solo al rispetto delle severe (ma giuste..) norme sull’inquinamento luminoso che vigono a Frosinone e nella Regione Lazio. Inoltre il Liceo si trova su uno dei colli più alti su cui si erge la parte alta e il Centro Storico della Città.

Dalla sinistra il Sindaco D. Marzi, il Preside B. Donfrancesco, l'Avv. M. Di Sora e la Prof.ssa A.M. Murchio

Dalla sinistra il Sindaco D. Marzi, il Preside B. Donfrancesco, l’Avv. M. Di Sora e la Prof.ssa A.M. Murchio

 

Una visione dell'Aula Magna, con una rappresentanza degli studenti del Liceo Ginnasio N. Turriziani

Una visione dell’Aula Magna, con una rappresentanza degli studenti del Liceo Ginnasio “N. Turriziani”

 

Dalla sinistra Ugo Tagliaferri, il Preside B. Donfrancesco, Mario Esposito, la Prof.ssa A.M. Murchio e l'Avv. M. Di Sora

Dalla sinistra Ugo Tagliaferri, il Preside B. Donfrancesco, Mario Esposito, la Prof.ssa A.M. Murchio e l’Avv. M. Di Sora

 

 M. Di Sora, il piccolo Leonardo e il Preside B. Donfrancesco con il telescopio da 25 cm

M. Di Sora, il piccolo Leonardo e il Preside B. Donfrancesco con il telescopio da 25 cm

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La luna si fa rossa

La Luna si fa rossa

La prima eclisse di Luna del terzo millennio

Teniamoci pronti ad osservare, nella serata del 9 gennaio 2001, un’eclisse totale di Luna! Sarà un evento altamente spettacolare, che fin dall’antichità ha destato emozioni e talvolta paure infondate. Infatti la Luna si colorerà di un rosso sangue decisamente insolito.Il fenomeno sarà interamente visibile dall’Italia, nell’orario più comodo del decennio, avendo inizio alle ore 20:50 locali, proprio mentre le famiglie italiane staranno cenando e durerà ben 62 minuti, giacché la Luna sarà completamente immersa nell’ombra terrestre proiettata dal Sole. In realtà, osservando la Luna già a partire dalle ore 19:42, potremmo notare l’ombra della Terra avanzare sulla superficie lunare e dipingerla gradualmente di un colore che può andare dal rosso mattone al rosso ramato, fino al giallo chiaro. Per osservare l’eclisse basterà guardare ad occhio nudo fuori dalla finestra, a patto che sia rivolta verso est; si potrà ammirare meglio lo spettacolo, utilizzando un semplice binocolo o cannocchiale terrestre, che dia almeno 5 o 10 ingrandimenti.

Mario Esposito
Articolo inviato a Il Messaggero 05/01/2001

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Attenti alla cometa

Articolo inviato a Il Messaggero 18 luglio 2000

 

Attenti alla cometa

A pochi anni dallo spettacolo offertoci dalla Hyakutake e dalla Hale-Bopp (1996 e 1997), si preannuncia all’orizzonte l’arrivo di un altro affascinante astro chiomato: la cometa Linear S4. Questa cometa dovrebbe apparire sopra i nostri cieli e rendersi visibile ad occhio nudo per una decina di giorni, a cavallo del 23 luglio, giorno in cui la cometa raggiungerà il massimo avvicinamento alla Terra, cioè il perigeo (circa 56.000.000 di km). Il condizionale è d’obbligo quando si parla di questi oggetti astronomici, i più imprevedibili e “dispettosi” della Volta Celeste. In realtà la Linear è ormai visibile già da qualche settimana, ma soltanto nell’oculare di coloro che possiedono un telescopio. Per chi avesse avuto la possibilità, per esempio, di osservarla lo scorso 8 luglio in un piccolo telescopio, avrebbe visto una parte centrale lattiginosa e luminosa (la chioma ed il falso nucleo) ed una piccola coda, a forma triangolare, con luce diffusa che degrada. Nel momento del massimo, osservata visualmente, essa presenterà sempre la chioma accompagnata dalla coda, ma il tutto sarà molto più grande ed evidente. L’osservatore dovrà rivolgersi a NW, a destra o al di sotto (a seconda del giorno, prima o dopo il max previsto) dell’Orsa Maggiore o Grande Carro (chi è che non l’ha mai visto?!?) nelle prime ore della notte, verso le ore 22:00 ora legale, ed aspettarsi una “nuvoletta” lunga al massimo una decina di gradi, cioè come la distanza che intercorre fra le stelle principali del Grande Carro che formano il carro stesso. Per gli appassionati di fotografia e non, si consiglia di scattare qualche foto che riprenda la cometa con qualche elemento suggestivo del paesaggio (alberi, montagne o antichi edifici), per rendere più suggestivo l’evento. La strumentazione è delle più semplici e consiste in una fotocamera, possibilmente di tipo reflex, sia per l’estrema versatilità, sia per la possibilità di cambiare gli obiettivi; vanno bene anche le compatte, ma in entrambi i casi è assolutamente necessario che essa sia dotata di posa B, che permette di lasciare l’otturatore aperto per tempi molto lunghi. Sono richiesti anche uno scatto flessibile ed un treppiede fotografico, per evitare anche le più piccole vibrazioni. Per quanto riguarda la pellicola da usare se ne consiglia una da almeno 400 ISO. Infine le informazioni più importanti: tempi di posa ed obiettivi fotografici, che sono direttamente collegati. Nel periodo 19-22 luglio, i tempi di posa con un ob. di 28mm (aperto a f/2 circa) variano fra i 46 e i 36 secondi, con un ob. 50mm fra i 26 e i 20 sec.; nel periodo 23-26 luglio, i tempi di posa con un 28mm variano fra i 32 e i 24 sec. , con un 50mm fra i 18 e i 14 sec.; infine nel periodo 27-31 luglio, i tempi di posa con un 28mm variano fra i 23 e i 20 sec., con un 50mm fra i 13 e gli 11 sec. Da considerare inoltre che nel periodo 1-5 agosto una sottile falce di Luna passerà presso la cometa, ragione di più per fotografare l’evento; i tempi di posa sono di 20 sec. con un 28mm e di 11 sec. con un 50mm. Molto importante è osservare e/o fotografare sotto cieli bui, lontano dai lampioni stradali, magari in campagna, montagna o al mare.

Mario Esposito

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Una notte dal cielo luminoso da La Provincia quotidiano

Una notte dal cielo luminoso

Durante la notte tra il 17 e il 18 novembre 1999, come avevo pre-annunciato, si è verificato un evento grandioso, di rara bellezza, nonostante le previsioni meteorologiche sfavorevoli. Infatti, esattamente tra le 00:00 e le 03:00 del 18/11, dal giardino di casa mia, io ed un mio compagno di classe Giovanni Pagliuca, abbiamo potuto assistere alla caduta di circa mezzo migliaio di meteore (stelle cadenti), perché il cielo è stato miracolosamente sgombro da nuvole. All’inizio è facile: “Eccone una!” la disegno su una cartina prestampata, “Eccone un’altra!” disegno anche questa, poiché ho il compito di annotare graficamente tutte le meteore osservate visualmente, ma, mentre sono con gli occhi bassi, ecco Giovanni esclamare: “Mario, ne ho viste tre consecutive, vicine e bellissime verso Orione!!!”, “Le ho perse!”. Il tasso incomincia ad essere sostenuto, e le operazioni diventano più frenetiche. Sono le 02:00 e non si contano più le esclamazioni di stupore, sorpresa, meraviglia ed emozione, alla vista di meteore luminosissime (davvero tante!): “Oddio, cos’ho visto ora! oddio, eccone subito un altra, ancora più bella!” Le cartine, una dopo l’altra, si riempiono subito di decine di meteore; già una cinquantina in poco tempo. Sono le 02:30 circa: arriva il caos, il panico, si perde il lume della ragione; se prima si potevano tranquillamente segnare tutte (o quasi) le scie osservate, ora è praticamente impossibile: tre ‘bolidi’ favolosi consecutivi, nella stessa zona di cielo! Passano i minuti, siamo confusi, spaesati, emozionati; abbandono le cartine, per affidarmi alla ripresa fotografica, che però, pur usando una 28mm (grandangolo), restringe troppo il campo, quindi ci affidiamo alla dea Fortuna; puntiamo il Cane Maggiore (dove erano appena apparsi i tre bolidi consecutivi suddetti, ma passano delle nuvole), il Leone (ne contiamo tante, ma sono di piccola estensione) ed infine l’Orsa Maggiore o Grande Carro: mancano pochi minuti alle 03:00 e il cielo ci dà il “colpo di grazia”, perché ormai siamo nel culmine: sotto la coda dell’Orsa Maggiore (mentre stiamo fotografando) passano, in un minuto, decine di meteore luminosissime e di colore verde smeraldo: “Mi viene da piangere!”, tanta è l’emozione, e succede il finimondo: lampi blu e bolidi colorati, velocissimi e con scie persistenti per qualche secondo, a tutto spiano; uno, poi, tra le nuvole, nel Leone, alla fine del suo tragitto, scoppia dando luogo ad un flash luminoso.

Mario Esposito, 2°C Liceo Ginnasio “Turriziani” – FR

Articolo pubblicato su La Provincia di SABATO 27 NOVEMBRE 1999 Pag.10

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Arriva lo sciame meteorico da La Provincia quotidiano

Arriva lo sciame meteorico

Migliaia di scie luminose solcheranno il cielo

L’evento astronomico dell’anno, forse anche più della tanto pubblicizzata eclisse solare dello scorso 11 agosto, potrebbe senza dubbio rivelarsi il massimo dello sciame meteorico delle Leonidi di questo 18 novembre. E’ probabile che vi ricordiate della grande beffa dello scorso novembre, quando, per giorni, i telegiornali nazionali annunciarono che gli astronomi prevedevano, per la notte tra il 17 e il 18 del mese, una intensissima pioggia meteorica. In realtà non fu così solo per un “piccolo” particolare: la caduta delle stelle cadenti, peraltro neanche grande come previsto, avvenne la notte precedente, cioè quella tra il 16 e il 17, sedici ore prima del previsto e, comunque, puntuale picco. Ed ecco, tutti accanirsi contro gli astronomi, rei di aver “sbagliato i calcoli”; ma, c’è da pensare che questi sono fenomeni non calcolabili e prevedibili al 100%, poiché dipende tutto dalla effettiva quantità di detriti e polveri, che la Terra incontra nella sua orbita intorno al Sole, e che provocano le scie luminose, che siamo soliti vedere attraversare il cielo. Le Leonidi, che sembrano provenire dall’omonima costellazione del Leone, sono prodotte dai resti della cometa progenitrice 55P/Tempel-Tuttle, che passa al perielio (il punto dell’orbita più vicino al Sole) ogni 33 anni e tre mesi, sono famose per aver regalato all’uomo uno degli spettacoli più stupefacenti della natura: la sera del 17 novembre 1966 le frequenze stimate arrivarono fino a 1000 meteore al minuto! Una vera e propria tempesta! Per quest’anno le attese sono molto minori, ma fanno ben sperare noi Europei, perché il picco, è d’obbligo il condizionale, dovrebbe esserci tra le 03h00 e le 03h30 locali del 18, quando la costellazione del Leone sarà già abbastanza alta sull’orizzonte orientale. E’ vero che siamo a metà della settimana e che, il giorno dopo, ci attendono scuola e lavoro, ma è un’occasione assolutamente da non perdere. Ma, allora, cosa succederà? Ci attendiamo tutti almeno una ventina di meteore al minuto, il che non è certamente lo show del ’66 ma, comunque, non ci dispiace. Non so se vi sia mai capitato di vedere sfrecciare in cielo una stella cadente, soprattutto in estate attorno al 12 agosto, quando ci sono le Perseidi, le “Lacrime” di San Lorenzo, secondo la tradizione popolare; ora potreste contare più meteore in pochi minuti, di quante ne abbiate mai viste in tutta la vostra vita: immaginate scie velocissime e luminose, di colorazione varia, che si accendono e si spengono in cielo, talvolta lasciando tracce persistenti per decine di secondi, bolidi (meteore che possono illuminare a giorno il suolo, come la Luna Piena); forse, emozionati e infreddoliti, non saprete dove guardare, per seguirle tutte. Infine, speriamo nella clemenza del signor Tempo Meteorologico, che troppe volte è stato dispettoso e antipatico, con noi ammiratori del cielo.

Mario Esposito, studente del Liceo Ginnasio “Turriziani” FR 2° C, appassionato di Astronomia

La Provincia di MERCOLEDI 18 NOVEMBRE 1999 Pag. 7