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Introduzione all’archeoastronomia

Introduzione all’archeoastronomia

L’archeoastronomia nasce dall’unione ideale soprattutto tra astronomia ed archeologia, ma anche sociologia, fisica, matematica. Tale disciplina si propone di studiare le civiltà antiche, per capire quali conoscenze avessero nell’ambito dello studio del cielo.

L’archeoastronomia si basa in particolare su evidenze archeologiche, perché i documenti scritti lasciati dalle civiltà  preistoriche sono scarsi.

Analizzare gli allineamenti dei reperti architettonici e archeologici per rilevare un eventuale puntamento verso stelle è di alto interesse. Sono state studiate in tal senso magnifiche opere quali le piramidi dell’antico Egitto, o i monumenti megalitici diffusi in tutta Gran Bretagna, Scozia, Irlanda, e Francia, e i resti delle civiltà precolombiane.

Uno degli esempi più famosi di struttura megalitica ricca di significati astronomici è quello di STONEHENGE, in Inghilterra.

Il complesso si trova all’interno di una necropoli ed è stato costruito tra la fine del III millennio e i primi secoli del II millennio a.C. Secondo l’ipotesi più accreditata si tratterebbe di un vero e proprio osservatorio astronomico creato appositamente per la previsione delle eclissi.