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Satelliti artificiali e Iridium Flares

Esempio di Iridium Flare

Satelliti artificiali e Iridium Flares

Iridium: Che cosa sono. Fra i moltissimi satelliti artificiali che volano sulle nostre teste, gli Iridium sono sicuramente i più spettacolari.
Nasce spontaneo chiedersi da dove deriva il nome Iridium. Il progetto “Iridium”, nato per conto della Motorola, prevedeva uno “stormo” di ben 77 satelliti per le telecomunicazioni. E 77 è proprio il numero atomico dell’elemento Iridio, donde il nome. In realtà i satelliti effettivamente lanciati in orbita sono stati 66. Lo scopo del progetto era quello di dare vita ad una nuova catena di telefoni cellulari a copertura globale, gli Iridium appunto. Tuttavia il progetto Iridium è fallito per ragioni meramente economiche, quindi i satelliti nel giro di pochi anni verranno distrutti, come è successo per la MIR. 
Osservazione ad occhio nudo. Anzitutto vorrei dire che è affascinante vedere accendersi un Iridium Flare soprattutto se si osserva ad occhio nudo. Dopo aver consultato le previsioni del passaggio tramite Internet o appositi software essendo a conoscenza delle precise coordinate del luogo da cui si osserva, è necessario cominciare l’osservazione della zona di cielo in cui è previsto il flash, almeno 5 minuti prima, per evitare che piccoli errori di previsione ci facciano perdere il passaggio. All’inizio noterete soltanto un punto luminoso muoversi, pian piano esso aumenterà la propria luminosità, fino a magnitudini molto negative, infine la sua luce comincerà ad affievolirsi e l’oggetto sparirà dai vostri occhi. Il tutto avverrà in una ventina di secondi massimo.

Osservazione al telescopio
. E’ un po’ difficile riuscire ad inquadrare un Iridium in un oculare, tuttavia non impossibile, soprattutto per i possessori di telescopi dotati di computer che danno le previsioni dei pincipali satelliti artificiali e che inseguono automaticamente gli oggetti.
Fotografia. L’unico modo di rendere indelebile il ricordo del passaggio di un Iridium sul nostro cielo è quello di scattare delle fotografie, usando una normale fotocamera reflex.
La prima difficoltà sorge nel momento in cui bisogna prevedere l’esatta porzione di cielo in cui il flare si manifesterà. Il metodo migliore consiste semplicemente nel fare pratica, ad occhio nudo, per qualche tempo e poi, al momento di voler fotografare, usare un obiettivo a largo campo (un 28mm), in modo tale da comprendere nell’immagine sia un paesaggio di contorno che la traccia dell’Iridium. Quando si capirà esattamente come avviene il passaggio si potrà ricorrere anche a piccoli tele-obiettivi, che ingrandiranno la traccia ma ridurranno inevitabilmente il campo.
heavens-above.comPer quanto riguarda la pellicola, è consigliabile una 400 ISO, dato il buon compromesso tra sensibilità offerta e grana mostrata. Trattandosi di pose nell’ordine di 15-30 secondi, è di primaria importanza la presenza di un buon treppiede fotografico, così come è vantaggioso l’uso di un cavetto flessibile da applicare alla fotocamera in modo tale minimizzare le vibrazioni dovute allo scatto.
Nella galleria dell’autore è presente qualche qualche esempio di ripresa di Iridium Flare.
Le previsioni degli Iridium Flares sono disponibili sul sito http://www.heavens-above.com

Ecco un’esempio del cosiddetto Iridium Flare, ripreso nella Costellazione del Cigno, in una foto da me scattata il 21 giugno 2000 (clicca sulla miniatura per ingrandire).